[storia]
Johnny Freak
Johnny Freak è una delle storie più toccanti di Dylan Dog e sin dalla sua prima pubblicazione, nel giugno 1993, è entrata a far parte degli episodi più amati dai lettori.
Il primo incontro di Johnny Freak con Dylan Dog
Ed il successo è meritatissimo con una storia che non sbaglia niente a partire dal soggetto originale e coinvolgente di Mauro Marcheselli tradotto in un'impeccabile scenggiatura dal papà di Dylan Dog Tiziano Sclavi, sceneggiatura che prende il lettore e lo porta per mano in un viaggio infernale tra assurda barbarie e ordinaria disperazione. A completare il quadro lo stile deciso e coinvolgente di Andrea Venturi (qui alla sua seconda prova con Dylan Dog) che riesce a rendere alla perfezione i continui cambi di registro della storia in bilico tra commedia leggera e tragedia, tra dramma e incubo ad occhi aperti.
Il Jonnhy Freak del titolo non è altri che un povero ragazzo su cui una sorte cattiva sembra essersi accanita; sordomuto dalla nascita sembra essere affetto da una grave malattia che lo divora pezzo dopo pezzo. Almeno questo è quello che pensano i medici dell'ospedale dove il ragazzo viene ricoverato, salvo scoprire che le gambe e gli altri organi asportati (un rene ed un polmone) erano assolutamente sani e funzionanti.
Dylan trova il ragazzo per puro caso e il giovane, a dispetto delle sue menomazioni, si dimostra subito solare e allegro, pieno di gioia di vivere e bisognoso d'affetto.
Johnny si rivelerà anche un artista, capace di meravigliosi disegni dal sapore fantastico, una sorta di scudo contro la terribile esistenza che ha vissuto, realizzati su qualunque superfice, preferibilmente mura domestiche, tranne che le apposite tele.
Dora, la giovane infermiera di Johnny
Il cognome del ragazzo è Arkham, il 'Freak' è solo un brutto appellativo affibiatogli da giornalisti senza scrupoli, come al solito a caccia di titoli ad effetto e di notizie su cui speculare.
Dimesso dall'ospedale viene 'adottato' da Dylan e dal suo assistente Groucho, che, senza un minimo di compassione, non risparmia a Jonnhy nessuna delle sue solite freddure; questo finché il risalto dato dai media alla vicenda aiuterà l'individuazione della famiglia di Jonnhy e il ragazzo tornerà dai suoi genitori.
Quello che sembra essere il lieto fine della storia è solo un ritorno all'inferno per Jonnhy Arkham, che da questo momento verrà trattato come un animale, rinchiuso in cantina dai genitori, costretto a mangiare tra rifiuti e sporcizia, per terra come un cane e senza nessuna cura. E tutto questo in realtà è solo la punta di un iceberg che nasconde una verità ben più crudele ed inquietante, come scoprirà un Dylan Dog non del tutto convinto dell'affetto della famiglia Arkham per il giovane Johnny. I signori Arkham hanno attenzioni solo per il figlio minore Dougal e questo li porterà a perpretrare crimini orrendi a danno di Johnny.
Intorno a questa storia principale ruotano una serie di trame parallele, destinate alla fine a convergere: una banda di teppistelli che si accanisce con violenza sui cani randagi nel parco di Londra e su chi dà loro da mangiare, una storia d'amore tra Dylan e Dora, la giovane infermiera Dora che assiste Johnny, i tentativi di omicidio del regazzo da parte di ignoti.
Pubblicato nella serie ordinaria di Dylan Dog nel giugno 1993 è stato riproposto più volte sia nelle ristampe della serie ordinaria (Ristampa, Seconda ristampa, Collezione Book) che su raccolte a tema di storie di Dylan Dog.
Come avviene nelle migliori storie del fumetto, l'episodio è ricco di spunti su cui riflettere: la violenza tra le mura domestiche, la crudeltà verso gli animali (spesso più umani delle persone), la capacità di affrontare le avversità della vita e quella di perdonare, ma tutto questo riesce ad essere trasmesso attraverso i bellissimi disegni di Venturi e gli eventi che si susseguono sulle tavole senza bisogno di dialoghi stupidi e senza che il fumetto sfoci nella melassa.
Intelligente fino all'ultimo quando il finale, pur nella sua tragicità, apre a delle note di speranza.
(17/02/2009)