[fumetto]
Jango
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In sintesi
Jango è un fumetto, creato da Ugo Bertotti nei primi anni Ottanta, che ha per protagonista un cane parlante dall'aspetto trasandato e dai modi rudi. Le avventure di Jango spaziano, in maniera ironica e citazionista, dal fantastico alla fantascienza, dal noir all'horror.
Il fumetto ha esordito sulla rivista alter alter ed è stato in seguito ripreso sulle pagine della rivista Corto Maltese.
Protagonista di storie brevi ironiche e deliziosamente pulp, Jango è un cane di colore bruno (inizialmente pezzato) dotato di parola, incline agli umani vizi come quello del fumo, tendenzialmente pigro ed a tratti scorbutico.
Lo stile di disegno è umoristico; l'autore utilizza la linea chiara e fa abbondante ricorso a colori contrastati ed acidi, dal gusto vagamente pop.
Jango è un fumetto creato da Ugo Bertotti negli anni Ottanta per la pubblicazione sulla rivista alteralter.
Jango è il nome del personaggio principale della serie e cioè un cane parlante, protagonista di avventure tra il fantastico e la fantascienza anni Cinquanta, condite da venature horror e infarcite di letteratura pulp, un fumetto caratterizzato da un'atmosfera di b-movie classico, da una scrittura scorrevole e da un umorismo marcato, spesso macabro.
L'autore utilizza uno stile tendente alla linea chiara e predilige una colorazione delle tavole con tonalità acide e colori alterati, a tratti dal gusto pop, che unita ad uno stile di disegno allegro e cartoonesco (quasi per bambini) ed a storie ricche di rimandi e suggestioni apprezzabili dagli adulti, contribuisce a rendere il fumetto particolarmente interessante per gli amanti del genere.
Con Jango non siamo di fronte ad un fumetto dichiaratamente antropomorfo; l'unico cane parlante della serie è infatti il protagonista e questa sua caratteristica lo rende abbastanza famoso ma non necessariamente apprezzato per questo; in ogni caso lui sembra spesso preferire la sua privacy e la sua solitudine alla compagnia degli esseri umani. Per il resto la razza dominante resta quella umana e Jango è la classica mosca bianca.
In realtà anche gli altri animali del fumetto riescono, in alcuni casi, a comunicare, ma soltanto tra di loro o con lo stesso Jango, mai con gli esseri umani.
L'aspetto del protagonista cambia nel tempo, nel passagio dagli episodi realizzati a partire dal febbraio 1983 per la rivista alter alter a quando Bertotti riprende il personaggio, nel dicembre 1992, sulle pagine della rivista Corto Maltese (numero 111) con il titolo Jango Avventure.
Nei primi episodi Jango è un cane rossastro tappezzato di macchie scure e dall'aspetto abbastanza sgraziato, fuma continuamente sigarette di marca e tende ad essere sarcastisco e decisamente scorbutico; negli episodi degli anni Novanta la tinta del pelo diventa uniforme, mantenendo il colorito bruno, il tratto diventa più morbido ed anche i colori sono meno contrastati e disturbanti. Jango resta scorbutico ma in qualche modo sembra aver perso un po' della sua scorrettezza ed anche i testi sembrano aver perso un po' della originaria rudezza.
Gli episodi sono gustosamente leggeri e divertenti, almeno per gli amanti del genere pulp. Jango si troverà vittima di inquietanti ziette di periferia con molti scheletri nell'armadio in un'atmosfera da horror anni Ottanta (Zia Molly), verrà rapito da alieni dalle forme di insetto (Clorofilla), fatto a pezzi sul set di un film cinematografico (Foam Latex), verrà ingaggiato per far fuori avvenenti giovani fanciulle, assistenti di improbabili scienziati pazzi (Missione Possibibi) e così via, ma non mancano situazioni più ordinarie nelle quali Jango resterà a casa a guardare la tv con un bell'osso da spolpare in bocca (Scoop).
E' quindi evidente come il fumetto giochi molto con i generi, strizzando di continuo l'occhio a quelli più di nicchia, dall'horror alla fantascienza , dal pulp al noir (si veda ad esempio l'uso della voce off del protagonista, il vizio del fumo e la narrazione che fa il verso ai duri e puri investigatori privati anni Quaranta).
Per visualizzare l'elenco degli episodi del fumetto presenti su Slumberland fare riferimento alla Bibliografia.
(07/05/2013)
