[fumetto]
Life in Hell
Prima di conquistare il successo planetario con il cartone animato dei geniali Simpson, Matt Groening, appassionato di disegno fin da piccolo, ha dato vita ad un fumetto meno conosciuto e più cinico e disperato del suo acclamato capolavoro televisivo, ovvero Life in Hell (per i non anglofoni "Vita all'Inferno").
Nato nel 1977 come reazione pessimista al difficile trasferimento nella caotica metropoli di Los Angeles, in cui Groening si reca lasciando la sua tranquilla dimora nell'Oregon, Life in Hell descrive la vita caotica e alienata delle moderne metropoli.
Life in Hell nasce nel '77 come fumetto indipendente autoprodotto e distribuito dallo stesso Groening. Nel 1978 trova spazio sulla rivista d'avanguardia di Los Angeles Wet e nel 1980 si sposta sul settimanale Los Angeles Reader.
Gli stravaganti personaggi protagonisti di Life in Hell sono in parte esseri umani ed in parte animali antropomorfi, tipicamente conigli. Il protagonista è Binky, coniglio antropomorfo che, come molti dei personaggi del fumetto, ha un profilo psicologico "amaro, depresso, normale". Lo affianca la sua ragazza Sheba, "generalmente scocciata, occasionalmente furiosa". Binky ha un figlio illegittimo, di nome Bongo, caratterizzato dall'avere un unico orecchio e forse per questo particolarmente fragile emotivamente, incapace di integrarsi ed oggetto di continue vessazioni (sembra che la scelta di fare avere al piccolo un unico orecchio sia nata per Groening dall'esigenza di rendere facilmente distinguibile Bongo dall'altrimenti troppo simile padre). Il profilo psicologico di Bongo, a detta dello stesso Groening, è "liquefatto". Ancora più indefiniti ed ambigui sono i personaggi di Jeff e Akbar, un "paio di tipetti frizzanti" dall'età indefinita, forse fratelli (apparentemente gemelli), forse amanti, forse entrambe le cose. Segni particolari: fez in testa ed entrambi gli occhi dallo stesso lato della faccia. Profilo psicologico: imperscrutabile. Sebbene questi siano i protagonisti principali, le strisce di Life in Hell possono ospitare altri personaggi o ruotare intorno al prototipo dell'uomo cosiddetto comune, ma anche inserire riferimenti autobiografici con gli alter ego di Groening e dei suoi figli, Will e Abe.
In una tavola dell'86, intitolata Hell For Beginners ("Inferno per principianti"), tavola con la quale il fumetto viene introdotto al pubblico italiano sulle pagine di linus nel marzo 1992, è proprio questa la presentazione che viene fatta dei personaggi. E la faziosa domanda che completa la tavola è "I personaggi di Life in Hell conosceranno mai la felicità?". L'inesorabile risposta, che ben racchiude il senso del fumetto, è "Che domanda stupida! Binky e la sua banda saranno felici quanto te". E' evidente il gusto cinico insito nell'affermazione.
In questa stessa tavola l'autore spiega cos'è Life in Hell: "Life in Hell è un fumettino fitto di divertimento, ilarità, spasso e frivolezza... per non parlare di angoscia, alienazione, masochismo e dell'insensatezza del nostro incombente destino". Altre domande? Quali sono i principali temi di questo fumetto? "Amore, sesso, lavoro, morte e conigli". Life in Hell ci scandalizzerà? "Noi ci proviamo".
Il fumetto, come larga parte dei fumetti in strisce o tavole umoristiche, gioca molto sulla ripetizione di motivi ricorrenti e sulle infinite varianti di medesimi temi. Alcuni di questi temi riguardano le vessazioni del piccolo Bongo da parte dei compagni di scuola e della famiglia, le tavole in cui l'ombra gigantesca, incombente e minacciosa di Binky sovrasta il piccolo Bongo rimproverandolo per qualche pasticcio, vittima sacrificale in un'inquadratura che lo schiaccia, ma anche le numerose punizioni a cui Bongo è sottoposto, spesse volte legato ad una sedia in una sorta di cameretta-prigione (comprensiva di spioncino nella porta). Altri temi riguardano l'oscura relazione tra Akbar e Jeff, i loro "giochini" immorali, il loro rapporto di amore-odio, le loro attività borderline e tutto quello che circonda la loro "misteriosa" relazione. Ancora, le tavole possono riguardare gli umori o le espressioni di Binky, di Sheba e degli altri personaggi del fumetto. Possono riguardare l'uomo medio, come nelle tavole Piccoli uomini crescono e Piccole donne crescono, in cui vediamo riassunta l'esistenza-tipo di un individuo di mezza età con i suoi fallimenti, possono rappresentare utili guide, del tipo "Cose da non dire nei momenti di intimità" (riportate in vignette completamente nere in cui si distinguono solo gli occhi dei personaggi), "Come essere un artista in tormento" o "Come evitare di esplodere dalla rabbia". Altre tavole riportano le strampalate storie per bambini raccontate da Will, gli epitaffi sulle lapidi di personaggi più o meno imprecisati, la confessione dei successi di vari individui nella serie "In cosa vai forte?".
Life in Hell è giocato in larga parte sull'aspetto visivo, in particolare su simmetrie, iterazioni, scomposizioni, le tavole del fumetto hanno di frequente un aspetto geometrico. Le tavole sono quasi sempre composte da una serie regolare di vignette di identiche dimensioni, un numero di vignette variabile da uno (a volte infatti vi è un'unica grande vignetta) a 9 o 16 vignette (che rappresentano il formato più utilizzato), ma talvolta la frammentazione può raggiungere estremi maggiori, superando anche le 60 vignette per un'unica tavola.
Il più delle volte le tavole non raccontano una storia o una vicenda classica, con una evoluzione nella narrazione, ma giocano su sentimenti, emozioni, impressioni. Non capita di rado che l'immagine presente in ogni vignetta sia ripetuta, speculare, o caratterizzata da lievi variazioni mentre l'autore si diverte a giocare su semplici sbalzi d'umore o sentimenti dei personaggi o presenta improbabili dialoghi da teatro dell'assurdo. Non è raro che tra la prima e l'ultima vignetta intercorrano una sequenza di vignette assolutamente identiche e senza didascalie che rafforzano il senso del tempo che distanzia l'affarmazione/azione della prima vignetta dall'affermazione/azione dell'ultima, ed imprimono un significato ed un ritmo particolare alle rappresentazioni narrate.
Un elemento di disturbo può popolare le vignette rompendo una precedente simmetria od equilibrio, ed è facile intuire come al centro del nuovo caos ci sia uno dei protagonisti della striscia.
Le tavole possono avere ad oggetto anche attualità e politica, ma trattate quasi sempre in modo generico senza riferimenti diretti a specifici politici. Possono trattare di scuola, religione e temi simili oltre ai tradizionali temi di relazione, sesso ed incomunicabilità. Possono mettere alla berlina guru e ciarlatani, i truffatori e gli sprovveduti che gli danno retta. In questo senso diventano particolarmente rappresentativi nel corso del tempo gli ambigui Akbar e Jeff, capaci dei più audaci trasformismi.
Life in Hell non è un fumetto che piacerà a tutti, mentre alcuni potrebbero non apprezzare il diffuso cinismo e l'apparente pessimismo delle strisce (ma non mancano insospettabili momenti di ottimismo e tenerezza quasi poetica, come quando Akbar chiede a Jeff, o viceversa, un motivo per non suicidarsi e dopo innumerevoli vignette che ritraggono un Akbar solo ed immobile in un impassibile silenzio possiamo osservere i 2 omini soddisfatti intenti ad assaggiare un nuovo gusto di gelato) e la loro allegra amoralità altri potrebbero non trovarle divertenti, ed è certo che non lo siano in un senso classico. L'umorismo presente nel fumetto gioca molto sui registri del grottesco, dell'assurdo e del nonsense.
Alle volte Groening gioca col titolo della serie modificandolo in vario modo (Life is Hell, Works is Hell, Laffs in Hell, Hell2) e dando vita in alcuni casi ad autentiche mini-saghe, ovvero a serie di tavole a tema che approfondiscono di volta in volta l'argomento trattato. Alcune volte le tavole del fumetto hanno un titolo che le identifica mentre altre volte sono contraddistinte esclusivamente dalla dicitura Life in Hell.
In Italia Life in Hell ha esordito sulle pagine di linus a partire dal marzo 1992 e le sue pubblicazioni sono proseguite sino al marzo 2000.
(21/06/2011)