
[storia]
Finzioni

Tanino, il protagonista della storia
Su testi di Marcello d'Angelo, Pazienza illustra una breve storia cupa e disperata.
Due giovani amici (Tanino e Luigi) si incontrano casualmente a Gubbio un pomeriggio di febbraio e ricordano i vecchi tempi. Apparentemente la loro vita è cambiata in modo tranquillamente banale... in realtà entrambi nascondono qualcosa.
Nel presente di Tanino si nasconde un sequestro di persona a scopo di estorsione e noi ne veniamo a conoscenza in modo molto brusco (scopriamo il retroscena del protagonista quando la porta spalancata di uno sgabuzzino ci mostra il sequestrato, di cui non vedremo mai il volto, riverso in una pozza di sangue).
In realtà la tragedia è appena all'inizio...Il protagonista si trova costretto, dopo un furioso litigio con i suoi complici ("Lo sapevo che finiva male a mettersi con gli stronzi!"), a cercare un altro modo per recuperare un po' di soldi...
In poche pagine d'Angelo e Pazienza ci mostrano alcuni momenti di una storia iniziata prima della prima tavola e destinata a concludersi dopo l'ultima. La vera fine della storia non la conosciamo, sarà Luigi a poter raccontare il finale alla propria moglie.
Quello che noi possiamo vedere è la banalità e la stupidità del male. Pochi artisti riescono a trasmettere, come sa fare Pazienza, un'angoscia così profonda (basti pensare a "Pompeo"). Non siamo portati a provare simpatia per nessuno dei personaggi. Insolitamente le tavole sono costruite con uno schema fisso (ognuna da 9 vignette escluso la prima composta da sei vignette più il titolo) il che non impedisce a Pazienza di mostrare ancora una volta il suo valore. La storia è perfettamente bilanciata nella commistione di stili tipica di Pazienza e nella costruzione della storia e delle tavole. Difficile restare indifferenti.
(01/12/2008)